Soledad – Maurizio De Giovanni

Ambientato a Napoli nel dicembre del 1939, è il romanzo più recente della saga Ricciardi.

In un’Italia che si appresta ad entrare in guerra, sotto l’egemonia del fascismo e di Mussolini, l’indagine del commissario Luigi Alfredo per l’omicidio della giovane e bella Erminia Cascetta, sembra quasi marginale.

Il barone di Malomonte si trova a dover organizzare la “fuga”della famiglia della compianta moglie e dell’adorata figlia Marta, in quanto i nomi di questi ultimi compaiono in una delle famigerate “liste”utilizzate dai fascisti e dai nazisti per le deportazioni.

Il brigadiere Maione scopre tragicamente che il figlio minore Antonio è membro di una banda di giovani camicie nere.

Al confronto con gli altri romanzi di Maurizio De Giovanni, in “Soledad” è facilmente intuibile chi sia il colpevole; viene dato maggiore risalto al momento storico cruciale che l’Italia sta attraversando piuttosto che al vero e proprio assassinio; ciò non priva il racconto di quel “garbo narrativo”che è, a mio parere, la principale cifra stilistica dell’autore.

È una Napoli straziata ed incredula quella che di appresta ad affrontare uno dei periodi più bui della nostra storia.

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